di Monica Cimino

Il clown Christian Lisco: «Coinvolgo il pubblico con la comicità del mio "Mr.Big"»
BARI -  “Signore e signori, bambine e bambini, ho il grande piacere di presentarvi un artista d’oltreoceano di fama internazionale: accogliamolo con un grande applauso”. Sono le parole altisonanti che accompagnano l’entrata in scena del 29enne artista di strada barese Christian Lisco, in arte “Mr.Big” (nella foto). Nel suo spettacolo comico lui unisce giocoleria e “clownerie” a gag da cabaret fondate sull’assiduo coinvolgimento del pubblico. Lo abbiamo incontrato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come hai iniziato?

Tutto è  nato a 17 anni, quando dopo aver frequentato un corso di clownterapia ho incontrato quelli che sarebbero diventati la mia famiglia artistica: gli “Opopò Clown”. Sono stati loro a portarmi in giro per l’Italia a fare spettacoli, iniziandomi a questo mestiere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel tuo spettacolo però la giocoleria è solo un pretesto per dar vita a scene comiche…

Sì, è diventata uno strumento di comunicazione legato a un personaggio comico. Il mio spettacolo unisce infatti le “pagliacciate” al sarcasmo e all’ironia: potremmo definirlo “circus cabaret”. L’obiettivo è solo quello di far divertire il pubblico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Com’è nato il tuo personaggio?

Ho portato in scena per la prima volta Mr. Big un paio di anni fa. Prima di allora avevo un mio spettacolo, però ciò che mancava era un’impronta che fosse personale e riconoscibile. Poi l’ispirazione è arrivata grazie a uno dei maestri: Ian Algie. Lui è canadese e nonostante viva in Italia da 25 anni continua a parlare in maniera assurda e a fare gaffe. Io lo prendevo in giro e notavo che la cosa faceva ridere chi ci stava accanto e allora ho avuto l’idea prendere in prestito il suo linguaggio per caratterizzare il mio personaggio. Oggi tutto lo show lo porto avanti parlando con accento straniero, tranne poi svelare alla fine di essere l’italianissimo Christian Lisco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Gran parte del tuo show si basa sul coinvolgimento del pubblico.

Lo spettacolo nasce proprio dal principio di improvvisare cercando di cogliere quello che arriva dal “materiale umano” che mi circonda. Devi “moltiplicarti”, avere la mente velocissima, guardare e ascoltare tutto e trasformare ciò che ti arriva in spunti comici. Fondamentale è pescare bene le mie “vittime”: i bambini che prenderò per i numeri più buffi e le ragazze per quelli più “spinti”. Tra l’altro in strada trovi chiunque: pazzi, ubriachi. Ma devi saper cogliere l’occasione: puoi gestirli come un problema o giocare con loro. Il mio non è uno spettacolo semplicemente da guardare, richiedo tantissimo al pubblico, funziona solo se hanno voglia di divertirsi con me.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parlaci di queste gag “spinte”…

Il personaggio di Mr. Big fa un po’ il piacione e tende a fare numerose allusioni sessuali. Ci sono situazioni in cui tutto rimane molto “soft”, altre in cui finisco il numero in boxer leopardati e manette di peluche rosa. Molto dipende dalla ragazza che scelgo: non deve essere timida, ma nemmeno risultare troppo a suo agio, visto che la comicità scaturisce anche dal disagio. Ricordo una volta in particolare in cui coinvolsi una donna francese sulla cinquantina con un seno enorme: lo spettacolo si concluse con la mia testa nel suo decolté.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non rischi di risultare troppo invadente giocando con il pubblico?

Penso di riuscire sempre a rimanere all’interno di un certo tipo di etica ed educazione, non scadendo mai nella volgarità. E normalmente il pubblico riesce a cogliere l’ironia. Certo, alcune volte le cose non vanno per il verso giusto: in particolare mi vengono in mente due episodi. Una volta una signora molto brilla seduta al bar con le amiche prese male una mia battuta sull’ubriachezza, mentre in un’altra il padre di una bambina, alla quale avevo fatto finta di rubare il panino, si arrabbiò moltissimo diventando anche piuttosto aggressivo. In questi casi non mi resta che chiedere scusa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per concludere: qual è il segreto per far ridere?

L’unico segreto per divertire è divertirsi: che la gag sia studiata o che nasca dall’improvvisazione è efficace solo se sei tu il primo che se la spassa. Ridere fa bene e allunga la vita: lo dico sempre alla fine dei miei show e ci credo davvero.


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